Dal diario di Silvia (parte 8): Lettera d’amore a un chicco di isomalto

Dal diario di Silvia (parte 8):
Lettera d’amore a un chicco di isomalto

Come sempre scelgo di scrivere perchè sono più brava che a parole. E forse è solo perchè le parole nero su bianco rimangono e hanno un peso e una poesia che solo loro custodiscono. E poi, voglio che mi ascolti.

Isomalto

Ci siamo conosciuti da poco, anche se in realtà ti ho sempre ammirato silenziosa da lontano, affascinata e rapita dalla magia che sai trasmettere.
E senza accorgermene, senza averlo previsto, mi capiti tra le mani per caso, lungo un percorso che non posso e non ho nessuna intenzione di deviare, perché è quasi senza dubbio il più importante della mia vita.
Hai presente quando si parla di colpo di fulmine? Ecco, è la prima affermazione che mi viene in mente, anche se non è proprio quella del tutto precisa. Ti temo, ho paura che talvolta ti detesterò e mi farai piangere, ma so che fai davvero per me. So che insieme potremmo ricreare millemila volte quella magia che ho sempre respirato a distanza. So che mi renderai felice.
Sarebbe stato tutto più facile se ci fossimo conosciuti da sempre, come chi cresce insieme e si trova poi con l’amore della propria vita a fianco senza che prima ci avesse mai pensato, già con tutte le strade mappate, semplicemente cambiando prspettiva e vedendo cose nuove. Eppure nella vita ho imparato anche che le più belle storie d’amore sono quelle che tagliano il cielo con un lampo, che ti rapiscono senza averlo previsto, che sono tutt’altro che scontate e che non sono per nulla tutte rose. Quelle che vedi lontane e impossibili, quelle in cui hai una vetta da scalare per poi goderti il panorama o mille draghi da sconfiggere per raggiungere la principessa.
Pensa a tutte le favole che conosci: ecco, io parlo di quelle. E io lo so che diventeremo quella favola. Non chiedermi come ma ne ho la certezza. Voglio averla. Perchè ci credo, perchè nella vita i sogni devono diventare realtà. Perchè credo che possano farlo se davvero si spende per loro tutto se stessi. Se no che senso avrebbe?
Ora vedo mille ostacoli e so che non sarà facile, ma sto imparando a conoscerti, sto imparando a capire i tuoi tempi e cercare di superarli per stupirti e per stupire. So che non sarà facile, ma se lo fosse, tutto quanto non avrebbe lo stesso sapore.
E il panorama alla fine sarebbe qualcosa di troppo scontato. Io non voglio la luna, ma vorrei arrivarci per sederci a guardare le stelle.

Silvia Federica Boldetti

Per essere sempre aggiornati potete seguire le avventure di Silvia anche nel suo blog

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